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Giorgio Fedalto. Saggi su Aquileia e Venezia
Avvenire – 2014
Ecco un volume per appassionati di storia e per bibliofili che, allontanandosi dai terreni più battuti della ricerca, invita a sprofondare in tempi lontanissimi, tra gli ori e le salmodie della chiesa bizantina in terra veneta e nei meandri delle vicende degli antichi patriarcati di Aquileia – potentissimo un tempo – e di Venezia. Con il tocco morbido della sua prosa, Giorgio Fedalto, grande esperto della storia della chiesa latina in terra d’Oriente e della bizantina in terra d’Occidente, accompagna il lettore ad un tuffo nell’acqua profonda di queste pagine che, come un mosaico in fondo ad una piscina, fa riemergere tanti tesori, storie grandi e piccole, personaggi, nomi, località dimenticate. È un testo molto corposo e variegato, questo «San Marco da Aquileia a Venezia. Saggi su Terre e Chiese venete» (Mazziana, € 62,50 – pp. 936), e, pur non nascendo da un’occasione unica ma dalla collazione di atti di convegni, articoli e saggi prodotti nel corso di un cinquantennio di attività culturale e scientifica, risulta tuttavia molto compatto. Numerosi di questi testi sono rimasti a lungo di difficile reperibilità, dispersi negli atti pubblicati di convegni o nelle pagine di riviste. Suddiviso in 4 lunghe sezioni (San Marco, il Patriarcato d’Aquileia, le Diocesi Venete, la Diocesi veneziana), per 54 capitoli in totale, il volume offre una ricca messe di ricerche sulla fondazione, l’iconografia, la storia maggiore e minuta di tante comunità religiose venete ma anche dalmate e bellunesi, dal mare alla montagna. Il percorso ideale parte dall’evangelista del Leone, san Marco, che fu probabilmente il primo a predicare in quelle terre. Sin dall’epoca tardo-antica nacquero grandi patriarcati, sempre più potenti, che si sostituirono alle autorità civili in crisi, saldando potere temporale e spirituale e salvando ciò che restava dell’antichità dal naufragio dell’Impero e da guerre sempre più aspre. Nei primi secoli, e oltre l’VIII, il Patriarcato d’Aquileia gareggiò con la stessa Roma, non per la primazia ma per la potenza temporale, per il prestigio, per proprie specificità nel rito, rimanendo poi legata alla tradizione bizantina sebbene fedele alla Chiesa cattolica. Spaziando su un ampio teatro che comprende i luoghi in cui si combattè la guerra greco-gotica o dilagarono le invasioni barbariche – la cui porta d’ingresso erano proprio i patriarcati orientali – e passando per la formazione di Venezia e del suo sconfinato impero marittimo, Fedalto nei tanti saggi del libro, saggi che tra loro si richiamano e si completano, compone un vero mosaico dai colori smaltati raffigurando l’intera regione. Si diffonde su chiese e luoghi importantissimi (San Marco di Venezia) o meno importanti o addirittura dimenticati; sulle comunità di minoranza (i greci, gli slavi), sull’agiografia, la spiritualità, le tradizioni e festività popolari, l’iconografia. Nel volume, la cui compattezza testimonia la continuità dell’Autore nello studio della storia religiosa dei patriarcati di Venezia e Aquileia, troviamo anche un’introduzione all’“Opera Omnia” di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, che parrebbe incongrua se non pensassimo che questo papa, originario di Canale d’Agordo (Belluno) fu patriarca di Venezia. Tra i saggi di grande interesse si segnalano quelli sull’origine della città di Venezia e della sua diocesi; gli studi sul suo sviluppo nel Medioevo, la costruzione della sua chiesa patriarcale e i vari aspetti relativi alle sue minoranze greche, armene, dalmate e slavoniche che hanno dato quella particolare, molteplice, anima religiosa alla città. Un volume, insomma, che si consiglia non soltanto all’appassionato di storia religiosa ma anche al cultore di storia locale, di storia dell’arte e della liturgia o semplicemente al bibliofilo, per l’estrema cura consacrata dall’editore nella confezione del volume.
Avvenire 2014
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